Le Carte e la Storia. Quaderno n°1
Gerardo Padulo : I Finanziatori del Fascismo.
2010 Siena.Nuova Immagine Editrice
Questo libriccino di poche pagine (poco più di cento)svela un fatto che anche gli storici maggiori non sottolineano abbastanza e cioè che il fascismo(anche allo stato nascente) fu finanziato fin dal 1919 dagli industriali,dalle banche e dalla massoneria. Queste classi e categorie sociali si sentivano,evidentemente, minacciate dall’impetuosa crescita elettorale del partito socialista che aveva vinto (assieme al Partito Popolare) le elezioni politiche del 1919 con oltre il 32% dei voti (156 seggi) seguiti dal Partito Popolare di Sturzo con il 20,53% (100 seggi).Il grande sconfitto era il partito liberale, che aveva governato il paese ininterrottamente dal 1861 al 1918 e che totalizzò l’8,6% (41 Seggi).Questa irruzione delle masse nella vita politica italiana,dovuta anche all’adozione del sistema elettorale proporzionale terrorizzò i detentori borghesi dei privilegi e tutti coloro che avevano speculato durante la guerra conseguendo profitti enormi. Costoro pensarono bene di puntare tutto su un outsider come Mussolini che,evidentemente,dava loro più garanzie politiche. Gerardo Padulo, nella sua introduzione .chiarisce bene che il movimento fascista si autonomizza dai suoi finanziatori ma non più di tanto ,vista l’ampiezza e la generosità dei contributi. L’autore ha scoperto nell’Archivio generale dello Stato un elenco inedito di sottoscrittori che supportano Mussolini dal Giugno 1919 al Gennaio 1920. Inoltre rileva che al momento della Marcia su Roma nel 1922 altri ingenti capitali affluivano nelle casse fasciste attraverso la fondazione di una casa editrice “Imperia”che doveva occuparsi della stampa del materiale culturale e propagandistico del partito..Questa operazione orchestrata da Dino Grandi farà sì che questa nuova casa editrice possa contare su un capitale sociale iniziale di 250.000 lire. La cifra iniziale è notevolissima ma ciò che rende interessante questo apporto è che il Consiglio di Amministrazione dell’editrice è composto da Massoni appartenenti alla loggia del “Grande Oriente D’Italia”.Cioè alla vigilia della Marcia su Roma la massoneria ,in particolare il Grande Oriente d’Italia, appoggia entusiasticamente Mussolini.
In particolare il volume contiene quindi tre diversi elenchi :
- Il primo si riferisce a coloro che finanziano il fascismo fin dall’inizio dal 13 Giugno 1919 al 9 Gennaio 1920. Sono essenzialmente industriali e professionisti di Milano,Biella,Novara,Genova e le loro “Offerte” vedono arrivare nelle casse fasciste la cifra non indifferente di 801.760 lire. Da notare che nel 1919 il fascismo ha poco meno di 4.000 iscritti e alle elezioni politiche di quell’anno subisce una sonora sconfitta.
- Un altro elenco alfabetico di oblatori versa il loro contributo dal 1 Ottobre 1921 al 3 Marzo 1925. Ciò che caratterizza questo elenco è il fatto che coloro che donano non sono solo industriali del Nord: il fascismo nel 1921 attraverso l’opera di assalto alle sedi socialiste (Sindacati, Giornali, Case del Popolo) si qualifica come lo strumento più adatto ad impedire lo sviluppo del movimento operaio e sindacale. Inoltre,dopo la vittoria alle elezioni locali del 1920 molte amministrazioni socialiste della valle padana introdussero tasse sulla proprietà e non imposte indirette che colpiscono tutti .Così gli agrari cominciarono a finanziare le squadre mussoliniane. Poi dopo la marcia su Roma arriveranno anche generose oblazioni anche dal sud(Sicilia,Campania,Puglia).
Giustamente nell’introduzione l’autore sottolinea alcuni fatti molto importanti:
- innanzitutto si tratta del primo fenomeno di grande ampiezza di finanziamento occulto di un partito politico
- I Programmi “sovversivi” del diciannovismo fascista non impressionano più di tanto i finanziatori( Ad es. La Banca Commerciale nel Marzo 1919 elargisce ben 15.000 lire)
- Il Ministro dell’Interno è perfettamente informato della ragnatela delle donazioni. Il prefetto di Milano non ravvisa alcuna ragione di fare una perquisizione alla casa editrice Mundus che fungeva da collettore delle oblazioni.
Si configura così quel quadro sociale e politico composto da forze ben individuabili che con il loro comportamento permettono al fascismo nel giro di un paio d’anni di puntare alla conquista del potere.
In sede di riflessione storiografica non si può notare che l’interpretazione più corrente di questo fenomeno sia ancorata al giudizio minimale di De Felice,confermato poi anche da Emilio Gentile,mentre a me sembra che abbia ragione Gerardo Padulo quando nell’introduzione ricorda lo sferzante giudizio espresso da Ernesto Rossi nel grande libro “I padroni del vapore”(1955):
“I grandi industriali puntarono[…]sul “cavallo vincente,soltanto perché prima della corsa,si erano assicurati la vincita,drogando abbondantemente il cavallo”.L’autore poi conclude così :” In realtà più prosaicamente assicurarono al cavallo la biada,pur temendo qualche volta che fosse indocile e potesse scalciare.